Aria di cinema

Abbiamo trascorso una bella serata al Cinema Turroni, ospiti del circolo cinematografico “Enrico Pizzuti”, per l’apertura della loro stagione.

Non so cosa sia stato, ma ad un certo punto la serata ha preso il sapore delle emozioni vive. Il susseguirsi delle immagini di alcuni grandi capolavori del cinema, le musiche piacevoli e scolpite nella memoria degli spettatori, il clima, l’attenzione del pubblico in sala… Non so cosa sia stato, ma è successo. Ad un certo punto mi sentivo felice di essere stato lì, in mezzo a tanta altra gente che, si sentiva proprio chiaramente, stava pensando di essere felice di stare lì. 

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Paolo Pizzuti, che ci ha coinvolto nell’iniziativa, si è rivelato un meraviglioso compagno di viaggio. Così come pure la sala ci ha accolto magnificamente (ci aveva visto presentare proprio qui lo scorso anno il nostro spettacolo “Donne in trincea”). Ritengo che il posto sia perfetto perché raccolto quel tanto che basta per sentirsi tra intimi amici. La musica per funzionare deve collegare i musicisti, gli strumenti, gli spartiti e la tecnica con i sentimenti del pubblico. È questo l’elemento che chiude il cerchio. Qui, in questo piccolo cinema d’altro tempo, si riesce a creare agevolmente quella che a teatro si chiama “sospensione della realtà”. Le persone entrano e vengono rapite da quello che accade. Vedono delle immagini e si lasciano cullare dai ricordi e, catturati dalle musiche, si lasciano andare a un respiro profondo. Le magie avvengono solo se viene lasciato lo spazio e il tempo perché accadano. Quando si entra, questo luogo dispone subito all’incanto e si diventa permeabili al fascino, come indifesi di fronte alla bellezza. Sarà per la storia, perché è un Cinema di quelli di altri tempi, sarà perché si è tra amici, sarà… Non lo so. Fatto sta a serata conclusa, dopo un ora e mezza, la prima critica che ho sentito tra il pubblico è stata: “Ma io sarei rimasto qui altre due ore!”

E ci sarei restato pure io altre due ore… 

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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

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