Paola e Andrea, scale e camicia.

Descrivere Andrea in due parole: spirito libero.

Andrea è una persona molto allegra e simpatica che, anche se un po’ vecchiotto (ha già i capelli bianchi😁😁), si mantiene in forma. È il mio insegnante di chitarra e  il modo migliore per riconoscerlo è cercare quello con la camicia: ne indossa sempre una, sempre diversa.

Quando arrivo a lezione sta sempre ascoltando qualcuno. Ad Andrea, infatti, piace molto ascoltare le persone; nella lista delle cose preferite, ascoltare è preceduto solo da tre cose: suonare, pescare e parlare! Questa cosa gli provoca, alle volte, alcuni problemucci, per esempio, si sente spesso Emilia esclamare “Andrea, posso parlare?!” oppure “Andrea basta, suona di più e parla di meno!”, cose così insomma…

Con Andrea, trascorro, ogni mercoledì dalle 16:15 alle 17:15, un’ora nella quale imparo a suonare la chitarra (se sono brava?🤔 Beh, dai.. Forse… Un pochino). Mi piace molto fare lezione con Andrea, appena iniziano le prime parole (vorrei dire note, ma non si può suonare tutto il tempo, bisogna anche distrarsi un po’… Giusto?😜), il suo ottimismo mi contagia. Anche nelle giornate più buie, Andrea mi fa tornare il sorriso, rido, suono, chiacchiero, e un’ora passa in fretta, ridente e sorridente, e alla fine… Chitarra in spalla e via a teoria e solfeggio! 😃

E qui incontro Paola: giovane, simpatica, ci insegna solfeggio da due anni circa. Ha il talento innato di riuscire a tenere a bada “bambini” di tutte le età e, nello stesso tempo, di fargli apprendere qualche nozione di teoria musicale.

Si inizia solfeggiando, tra scale di violino e di basso e già qui Paola avrebbe di che esplodere, ma tiene duro, resiste tutti i giorni a ragazzi fuori tempo e note confuse. Si continua con dettati e cantati, e le povere note subiscono anche questa “tortura”. La musica è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo…

Dopo due ore di musica, chitarra in spalla, borsa in mano, e via verso casa, ci si rivede domenica a prove! Ma questa è un’altra storia… Quel che volevo dire è che Paola e Andrea, da quasi due anni, sono il mio mercoledì pomeriggio. Da quando li conosco, il mercoledì non è più semplicemente il giorno dopo martedì e prima di giovedì, un giorno come tanti che divide la settimana in due, ma ha preso il sapore di un mercoledì “scale e camicia”. E di questo li vorrei ringraziare.

Anna Basso

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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

7 Comments

  1. …sono commosso…ecco, adesso mi hai messo un macigno sulle spalle, una grande responsabilità: “non deluderti mai!”
    Ci proverò!
    Grazie di cuore Anna.
    Un bacione…
    A DOPO!!!

    Andrea

  2. eheh… lo sapevo… sei un sentimentalone Andrea!
    Ma vedi, il bello di questa COSA che avete messo in piedi è che è una realtà viva… e le cose vive crescono. Come si dice: “Se vuoi essere felice, stai sempre vicino a qualcosa che cresce: un bambino, un albero, un’idea… (io aggiungo anche un’emozione)” ma anche vicino a un’orchestra va bene perché (albero a parte) nella nostra orchestra quanto a bambini ed emozioni siamo ben forniti!

  3. I mercoledì come questi non sono giorni qualunque, come dici bene tu Anna 🙂 Sono semi che cresceranno; sono sogni che alimentano l’anima; sono porte aperte sul futuro. Anna, nella vita è un gran privilegio trovare dei buoni maestri e tu mi sembri già una privilegiata 🙂

  4. Grazie Anna! Devi sapere che la cosa più bella per un insegnante è proprio la soddisfazione di veder i propri allievi crescere e affrontare le difficoltà con passione, trasporto e perché no… anche qualche sana risata! 😉 A mercoledì con tante nuove scale! 😊

  5. Grazie a tutti delle gentili risposte, sono veramente felice, e orgogliosa, di fare parte di questo gruppo che, tra scale e camicie, trasforma un po’ tutte le mie giornate e in particolare il mio mercoledì.
    Vi ringrazio ancora per le risposte… Ci si vede al prossimo articolo 🙂

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