MA PERCHÉ A LORO HARRY STYLES ED A NOI…FANCESCO GABBANI?

Partiva così lo sketch di un comico napoletano, naturalmente erano altri i riferimenti e forse, proporzionalmente, anche più stridenti visto che più o meno recitava: “Anni ’70, in Inghilterra i Pink Floyd lanciano The dark side of the Moon, in Italia Ornella Vanoni canta Fin che la barca va!” Ora, ce la siamo tirata per secoli col popolo di poeti, naviganti e suonatori che lo diamo per scontato. Il mondo però, incurante della nostra presunta superiorità, corre…e noi fermi! Così succede che da anni siamo praticamente ultimi nell’atletica leggera dove non abbiamo più speranza di medaglia nemmeno più a livello europeo, non parliamo del calcio dove un portierino diciottenne ignorante lancia la moda di fottersene della Scuola e vola ad Ibiza assieme al suo procuratore mafiosetto dando l’ennesima dimostrazione, al pubblico giovanile che lo idolatra, dell’inutilità dell’istruzione. Lo stesso pubblico dimentico di tre pere incassate dal Donnarumma nell’incontro U21 contro la Spagna, una squadretta, con tre tiri da trenta metri e tutti e tre dallo stesso giocatore! Un esempio di bravura e di intelligenza degna di un bacherozzo…senza offesa per i coleotteri in genere. Quindi a noi Gabbani, che ci fa fare figure di merda in eurovisione presentandosi come un ubriaco con una scimmia (che in veneto significa essere ubriaco), a loro Harry Styles, ex One Direction, se non sbaglio, che canta la sua Sign of the time, con arie marcatamente Floydiane, con voce precisa ed intonata(anche se in sala di registrazione si fanno miracoli) e facendo capire che un cantante può avere anche più di un’ottava nelle corde ma sopratutto cantando qualcosa di orecchiabile e decente allo stesso tempo affinché il pubblico si senta rispettato come fruitore e soddisfatto come consumatore. A noi Gabbani, che ci riporta alla musichetta di regime che relega il popolo ad una massa di sempliciotti gaudenti senza pensieri. Andrebbe anche bene se poi, i nostri alfieri della Musica Colta non fossero Allevi, Einaudi e i tre orribili del Volo uniti sotto il manto protettivo di quel “fenomeno” di Andrea Bocelli. Una volta, un Bocelli sarebbe stato giustamente fischiato nei palcoscenici prestigiosi che può, grazie ai suoi intrighi massonici, frequentare, ma un popolo di senza orecchio e Cultura lo adora senza preoccuparsi delle sue stonature e della sua vocetta ridicola. Meglio allora Fedez e J-Ax, che almeno non cantano ma parlano sopra ad un ritmo rispettando nel contempo Musica e Canto e facendo capire ai giovani che la Musica ed il Canto chiamano tutti…ma non è detto che tutti devano rispondere…Così, a noi Gabbani…    Nella nostra Scuola proviamo a riportate un po’ indietro le lancette della Storia e così ci scopriamo moderni, come dicevo io, eternauti, perché il viaggio non si interrompe mai se si sa bene cosa si vuol raggiungere ma si interrompe subito se pensi di essere “arrivato”… ed ora Learning to fly” (Pink Floyd)

Andrea

Posted in O.W.O.L..

Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

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