Avventura in Bulgaria: concerto a Sozopol

Ci sono cose difficili da raccontare. La giornata di oggi è una di queste.

Potrei raccontarvi delle difficoltà che si incontrano nell’organizzare un’avventura di questo tipo, con i tempi sempre stretti che si scontrano con le esigenze dei singoli e dei gruppi. 

Potrei allietarvi raccontando le tante splendide esibizioni…

Potrei raccontare delle città che stiamo visitando, ma lo lascio ai prossimi giorni… tanto le città sono lì da migliaia di anni e non scappano.

Potrei raccontarvi anche dei panorami mozzafiato per i quali ci siamo trovati a suonare, sì perché, il tramonto sull’arena di questa sera merita che il concerto gli venga dedicato.


Oppure potrei raccontarvi della bravura dei nostri piccoli e grandi musicisti, accompaganti da Maestri di grande talento e passione. Come dice il Maestro Mugnuolo:

“Non è scontato ottenere il risultato che ottenete voi, perché quando suoniamo si sente la grande concentrazione che ci mettete e questo, l’impegno, passa e arriva.”


Magari potrei parlarvi di due sorelle che si incontrate per cantare assieme, una dall’Italia e l’altra proprio dalla Bulgaria, sul finale del nostro concerto…


Invece scelgo di raccontarvi una storia (perché a me le storie piacciono) che, come tutte le storie, parla di donne, di passione, di rinunce e di lieto fine. 

Franco è un nostro studente di chitarra classica. Sessant’anni di capelli bianchi come la cresta delle onde e una passione, grande come il Mar Nero, per la musica. Musica che ha dovuto abbandonare in gioventù per quelle vicissitudini che la vita sparge a mani basse senza interessarsi dei sogni degli uomini. E quando si parla di vita e di sogni, ecco che si comincia a parlare anche di donne… perché Franco ha una compagna, Monia, che gli regala una chitarra e riaccende la scintilla di un sogno mai del tutto sopito. Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, si dice. Poi tocca a una signora colombiana (“bella colombiana”, parole di Franco 😬) che gli fornisce un numero di telefono. Il nostro. Ed eccolo a parlare con Andrea per venire a lezione da noi.

A volte la vita ha progetti diversi per quel che ci aspetta, ma forse è solo un modo per poterci sorprendere regalandoci un lieto fine degno di questo nome. Come esibirsi in un duetto, il Cantabile, assieme a Paola, un’altra fantastica donna, immerso nelle luci di un tramonto incantevole, circondato dai compagni di leggio e di viaggio, in un lontano paese dell’Est. Dove i sogni, finalmente, sembrano tornare possibili. Forse alcuni non se ne saranno neanche accorti, trascinati dal frenetico scorrere del tempo, ma questa sera abbiamo assistito a un attimo di magia. Uno di quei momenti per cui un musicista vive e lavora.

Grazie ragazzi, per tutto quello che fate.

Posted in O.W.O.L..

Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

3 Comments

  1. …sono senza parole per…le parole… Grazie Simone! Grazie Franco e Paola e tutti!
    Fantastici
    Ma soprattutto grazie Emilia e Rapina, due grandi donne che ci onoriamo di conoscere
    E adesso…concerto finale!
    In bocca al lupo ORKESTRANI!
    Andrea

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