Se il pubblico sente ancora…

L’altra sera, per radio, mentre tornavo da Treviso, ascoltavo la trasmissione dell’evento dedicato a Luciano Pavarotti ed un po’ mi arrabbiavo per

la maleducazione di alcuni ospiti ed un po’ per la nullità degli “artisti” invitati e del loro niente aver a condividere con la musica e men che meno col canto, mentre, dicevo, mi arrabbiavo, pensavo al pubblico presente costretto a pagare e subire quella vergognosa messa in scena e riflettevo sul fatto che eravamo il paese del Bel Canto e della Musica. Gli astanti in realtà applaudivano ma dalla radio, complice la mancanza della messinscena spettacolare creata per coprire quel nulla, si capiva la noia mortale che aleggiava a coronare il ricordo di un Artista con una voce inimitabile che dovrebbe scoraggiare il solo pensare di esibirsi a certe mediocrità; quand’ecco entrare un tenore che il presentatore un po’ snobba perché di li a poco sarebbe salito a “cantare” nientepopodimeno che Nek!. Francesco Meli. Comincia ad intonare la romanza più famosa da “L’elisir d’amore” di Bellini: “Una furtiva lagrima”. Canta con voce perfetta, rende omaggio alla Musica, al Canto ed a Pavarotti nell’unico modo possibile: CANTANDO DA TENORE!
Alla fine il pubblico fa tremare la location per l’applauso entusiastico ed appagato che segue la sua esecuzione e che il povero maleducato presentatore, per esigenze di copione, fa fatica a fermare! Allora c’è speranza! La gente non ama il Volo ma è costretta a fruirne. La gente sente ancora! Allora vale la pena continuare la strada che stiamo percorrendo e sempre più a testa alta!!!
A Nek mi verrebbe da dire che lo stimo come cantante pop, folk ma lasci perdere cantare un’Ave Maria, tra l’altro orribile sebbene scritta da Pavarotti che, ben si sa, era quasi autodidatta musicalmente parlando ma gli era stata donata una voce unica e lui, a mio avviso, ha saputo utilizzarla anche per far conoscere la Lirica ad un pubblico più ampio e meno puzzone.
Grazie Big Luciano!
La Musica Continua!
SEMPRE!

Andrea

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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

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