Quando sarà che l’uomo imparerà…

Domani accompagneremo l’inaugurazione di un murales dedicato ad Anna Frank alla quale è intitolata la Scuola dell’Infanzia di Campodipietra, una frazione del Comune di Salgareda. Pochi momenti musicali a corona del ricordo, della memoria.

Oggi voglio dedicare questa canzone al ricordo e vorrei inserirla assieme alla mia memoria di una serata a Padova ad ascoltare Francesco Guccini e le sue poesie senza tempo. Sul palco solo lui, una sedia, un fiasco di vino. Poche luci in quel cinema che si trasformava, brano dopo brano, in una osteria di Bologna intrisa di fumo ed odore di sughi oleosi. Presentò questa canzone, era mi pare il 1976, dicendo che l’aveva scritta nel 1964 e che ogni volta che la cantava era più vicino il giorno in cui non sarebbe più stato necessario farlo…
Ho sentito una sua intervista pochi giorni or sono, nella quale dichiarava quasi sconfitto che non avrebbe mai pensato di doverla ancora cantare è quanto purtroppo fosse ancora attuale. Non abbiamo proprio imparato niente? Sembrerebbe vera la frase che recita:

“l’unico vero problema della razza umana, è la razza umana!”

Così ricordo Tranquillino ed il mondo dei bambini, quei bambini che nel romanzo non riescono a cambiare le sorti dell’umanità. Di certo non sono i bambini che incontreremo domani ed ai quali lasciamo un mondo ancora devastato ed il ricordo, sapendo che saranno migliori di noi nel cambiamento.
Imparare dal ricordo… dalla memoria… domani sarà come passare il testimone ed assieme ad esso una domanda contenuta nel testo di Guccini:


“IO CHIEDO QUANDO SARÀ CHE L’UOMO POTRÀ IMPARARE A VIVERE SENZA AMMAZZARE…
ED IL VENTO…SI POSERÁ…”

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