Il ricordo cancellato

Uno scatto di Filippo Cavezzan, durante al serata della prima

Stamattina, una signora che ci invitò a dicembre per un concerto dove eseguimmo lo spettacolo “Donne di trincea“, mi ha telefonato commossa dicendo che ieri, durante una puntata di “Rai Storia”, il giornalista Paolo Mieli ha parlato dell’orfanotrofio di Portogruaro e di Don Celso Costantini.

Siamo onorati di aver portato questa bellissima testimonianza a Veneto Spettacoli di Mistero nel 2014 per primi e poi per altre quattro repliche in provincia.

Uno scorcio sull’orchestra (foto credit Filippo Cavezzan)

Alla prima un signore ci tacciò di aver formulato fantasie che davano della laboriosa gente del Veneto una immagine offensiva, la mia risposta fu che raccontavamo semplicemente la storia, una guerra, la povertà e le miserie di un popolo abbandonato e primitivo dove la cattiveria era all’ordine del giorno ed uccidere per non morire (in tutti i modi e tutti nessuno escluso) era la legge…

L’ingresso dei direttori: M° Emilia Ivanova e M° Alessandro Facchin

Così il marito di Gina tira fuori una foto e mi mostra l’immagine della sua famiglia nel ’42 a… qui… vicino… Nove figli… due oltre i diciotto anni e sette dai sei mesi agli undici anni. Mi racconta che, mezzadri, furono cacciati di casa quando i due figli maggiori per non morire di fame entrarono in Svizzera ed il “padrone” li sostituì con un’altra famiglia dove i figli grandi erano quattro e quindi c’era più forza lavoro… lavoro… lavoro… eravamo poveri, quasi come adesso. Ora non è più la fame ma la cattiveria torna a spadroneggiare per paura che torni la fame, un popolo di obesi che spende follie in cibo e di più in cure dai suoi effetti nocivi e palestra… lavoro per vivere… vivere per lavorare…

Una delle tante e bellissime tavole tratte dal libro “Tranquillino”, utilizzate durante lo spettacolo.

Alessandro e Andrea

Oggi mi sono sentito fiero di ciò che con Simone ed Emilia, con Alessandro ed i GRAVAIOLI abbiamo rappresentato.

Abbiamo inscenato la verità e non le falsità che hanno calmato per sempre le nostre coscienze cancellando le memorie, sostituendole con buffe rappresentazioni di battaglie finte sui luoghi sacri dove dei giovani incoscienti hanno perso la vita cento anni or sono, loro davvero.

Un buon silenzio in quei posti sarebbe segno di rispetto ma certo poco evidente per i protagonisti della politica… non è questa la storia che volevamo onorare… ma il ricordo cancellato…

Andrea

Sempre una tavola tratta dal libro “Tranquillino” del 1916. Autore delle illustrazioni: Golia.

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