Pubblico eccezionale

Oggi c’erano Daniele, Luca, Giosuè, Nicolas, Samuele, Gaia, Angela, Elena, Alessandro, Enrico, Leonardo, Simone, Franco e Paola… Leoni!!!

Abbiamo suonato davanti ad un pubblico eccezionale per entusiasmo e memoria: gli ospiti di una casa di riposo a Roncadelle! Ecco, essere Orkestrani non è solo suonare ma anche “esserci”. Aiutare! …poi era ovvio che la tenerezza facesse la parte della protagonista in quel gioco di confusione di ruoli, di eterni bambini dove i bambini erano tali, i vecchietti ritornavano bambini ed io, mentre parlavo con loro, mi ritrovavo a parlare con i miei nonni togliendomi di dosso cinquant’anni in un baleno. Parlando e pensando al luogo, ho detto ad un certo punto che se avessi dovuto pensare al posto più adatto per aprire una Scuola di Musica, ecco, sarebbe stato lì…sarebbe stato dove l’età non conta più e far entrare la vita e l’arte che ne deriva, (perché l’arte è la prima conseguenza della vita e la seconda è la morte) a contatto con il suo consuntivo…un confronto diretto con la continuità. Era così nelle nostre campagne, una volta, in famiglie patriarcali e numerose, spesso un bambino veniva alla luce mentre nella stanza affianco, o nella stessa, si spegneva il patriarca; la quercia secolare veniva naturalmente a mancare subito sostituita dalla piantina giovane e vigorosa…oggi ho avvertito questo ed il momento che mi ha dato più emozione è stato quando ho lanciato la proposta e Silvestro, un ospite che si era presentato col cognome come si usava in altri tempi, ha quasi urlato: “Giusto!!! Questo ghe vorìa proprio!”… e mi ha fatto tanta tenerezza il modo e l’entusiasmo… ovviamente senza età…

Un abbraccio ai nostri vecchietti 😊

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