Paese della Musica – Ensemble In Contrà

 

Una mano che si alza nell’aria. 

I coristi che sincronizzano il proprio respiro perché, per dirla con Fosco Corti, “il respiro è già canto”.

E comincia il viaggio.

Non ci sono strumenti, microfoni, amplificatori.

Solo un gruppo di persone con i loro corpi, il loro respiro, la loro voce.

Solo un direttore con le sue braccia, le sue mani e il suo volto.

Il Maestro Roberto Brisotto

Un dialogo fatto di sguardi, di espressioni, di gesti.

Questo, e molte altre cose, è cantare in coro.

È usare sé stessi come il proprio strumento, è fare della propria voce un veicolo per regalare emozioni agli altri, è, in senso stretto, far emergere la nostra interiorità.

È far musica, creare cultura.

Ma non ciascuno per sé; insieme.

Non c’è divismo né narcisismo in coro ma ascolto reciproco ed empatia.

Non c’è capriccio ma disciplina e senso di responsabilità.

Non c’è protagonismo ma gusto della condivisione.

Non c’è intransigenza ma tolleranza.

A cominciare dal direttore.

L’Ensemble In Contrà fa parte dell’Associazione “Coro Contrà Camolli” nata a Camolli Casut (PN) oltre 40 anni fa. È quest’ultimo un paesino minuscolo, sostanzialmente un rione, ancorché conteso da tre Comuni (Sacile, Brugnera, Fontanafredda) ma, dall’attività originaria del coro maschile, pian piano è stato in grado di far nascere il Coro di Voci Bianche, quello di Bambini e quello Giovanile. 

Anche Camolli Casut è un piccolo “Paese della Musica”, dunque.

 Le nostre strade si sono felicemente incrociate già vent’anni fa, quando fui chiamato a dirigere il coro giovanile; tempo dopo ci siamo ritrovati ed è nato l’Ensemble In Contrà. 

Alcuni dei coristi erano gli stessi di una decina di anni prima, altri nuovi; alcuni sono arrivati e ripartiti. Tutti arricchiti dalle continue nuove esperienze che la vita ci permette di fare col passare degli anni. 

Abbiamo ricominciato a fare musica insieme. 

I concerti, i premi, i concorsi, quelli si possono leggere nei curricula; li leggerete sabato, se vorrete.  Leggerete il programma, attraverso il quale verrete accompagnati lungo un breve viaggio nella storia della musica corale occidentale, dal Medioevo ai giorni nostri. 

Ma quello che conta più di ogni altro è quello che trovate scritto all’inizio di questo breve articolo. 

Siamo felici, io in modo particolare per evidenti motivi, di partecipare a questa bellissima iniziativa degli Orkestrani, attraverso la quale si ricorda che la Musica non vive davvero fino in fondo se vive solo nella sala da concerto. 

Per gli alti valori morali, artistici e  pedagogici di cui essa si fa portatrice e per poter essere davvero anche parte della vita personale, emotiva, spirituale e culturale di ciascun individuo, adulto o bambino che sia, essa dovrebbe far sempre parte anche della vita della comunità. 

La Musica, alta espressione dello Spirito umano, è piacere tanto più appagante quando condiviso. Di questo il coro è una perfetta immagine in miniatura.  

Perché, a ben guardare, anche il coro è un piccolo “Paese della Musica”.

Roberto Brisotto

Consulta il calendario completo della manifestazione.

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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

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