PASIENSA…

…così chiosava mio zio Remo, pazienza mi ripeteva mentre io, più interessato a molestare le esche nella loro scatola di latta residuo di una salsa di pomodoro, che alle lenze, non capivo perché i pesci ci mettessero tanto ad abboccare:”Noi siamo venuti a pescarvi, voi fatevi pescare!” Non capivo ancora che la strategia fosse alla base della ricerca alieutica. Così improvvisavo e senza accorgermi imparavo, nonostante tutto. Imparavo ad avere pazienza anche se dentro di me ci fosse e c’è un fuoco che spinge il vapore ad uscire dai pori in modo turbinoso e rovinoso! Impari ad avere pazienza soprattutto quando sei responsabile di qualcosa o qualcuno, per cui riflettere diventa la differenza tra l’errore ed il successo, pur considerando la sorte…

  • Così guardo i nostri piccoli musicisti e penso a mio zio Remo…”…pasiensa…” che lui condiva con la sua voce da basso ed una risatina ironica che pensavo fosse insicurezza sul futuro e sul risultato. In fin dei conti, aver riempito il cestino o essere tornati “vuoti”, non avrebbe fatto molta differenza, ma capivo, sempre di più che la pesca era una scusa per me e lui di un’avventura partendo dal razzolare tre vermi, salire sulla 600 grigio topo e volare su quel vascello fino al fosso dove c’era l’ignoto rivestito di squame…sono passati cinquant’anni e mio zio Remo, già anziano allora, un giorno ha preso la sua 600 e l’ha puntata in alto, così in alto che…ma lui sapeva volare su qualsiasi veliero…così ogni volta che lancio in acqua le mie esche so che dovrò aspettare e prima o poi sentirò la sua voce bassa di nuovo perché continuo e non smetto di andare a m in suo onore. Anche ogni volta che un mio allievo posa le dita sulle corde rivedo Remo e spero di insegnykare che forse non diventeremo tutti solisti o musicisti in orchestra ma potremo condividere sogni e viaggi indimenticabili, finché avrò fiato e convinzione per ripetere loro:”… Pasiensa..”!
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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

6 Comments

  1. Quello della pazienza è un valore che è bene recuperare… Una volta lo si “sentiva” di più, ora, con il mondo veloce si è inclini a valorizzare più il “tutto e subito”. Le cose che richiedono tempo e pazienza vengono come snobbate, spesso senza capire che le cose importanti arrivano, se arrivano (perché non è detto), solo con la perseveranza, provando, riprovando e lasciando passare il tempo, sedimentare le esperienze… Quindi ci vuole tanta… pasiensa.
    Chi ha provato a imparare a suonare uno strumento, per esempio, lo sa quanta ce ne vuole!

  2. …forse lo zio Remo…chissà… i ricordi a volte non vogliono essere ricordati e forse li rivivo troppo e troppo spesso…la “vecchiezza”…si diventa melanconici e retrospettivi…ma era la mia poca, veloce, maledettamente maledetta ed amata giovinezza. Ciao Simone!

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