Un concerto dal 2 giugno

Torniamo sul concerto del 2 giugno, perché è stato veramente un gran bel evento.

Oggi proponiamo le registrazioni del concerto in La maggiore Rv. 158 di Antonio Vivaldi.

Si tratta di un concerto per orchestra, una tipologia non molto diffusa all’epoca che vedeva in voga soprattutto i concerti per solisti e orchestra (come lo stesso Rv. 533 per due flauti e orchestra, eseguito sempre la stessa sera nella prima parte del programma). Vivaldi ne scrisse comunque più di quaranta.

E’ possibile che una parte di questi concerti siano stati scritti anche per soddisfare le richieste di qualche committente straniero. Charles de Brosses, rimasto colpito dall’ascolto di simili composizioni, così informava l’amico de Blancey in una lettera da Venezia del 29 agosto 1739:

«Qui hanno una specie di musica che noi in Francia non conosciamo affatto e che più di ogni altra mi parrebbe adatta al giardino di Bourbonne. Si tratta di grandi concerti in cui non v’è il violino principale. Quintin può domandare a Bourbonne se vuole che gliene faccia una provvista».

fonte

Pur senza l’alternanza tra solista e orchestra, la forma di questi concerti è simile a quella del concerto solistico. Il Concerto in la maggiore Rv. 158, è organizzato secondo lo schema tipico Allegro/adagio/allegro e ha un primo movimento (Allegro molto) dal ritmo molto vivace, reso molto interessante dal dialogo che contrappone violini primi e secondi:

Il secondo movimento, Andante molto, si apre con un tono più severo della maggior parte dei corrispondenti movimenti lenti dei concerti solistici di Vivaldi, di particolare intensità la linea melodica e la trama contrappuntistica:

Il terzo movimento, quasi danzante, l’Allegro finale, chiude il concerto con la solita crescente vivacità tipica delle composizioni vivaldiane:

 

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Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po' di sole anche nelle giornate più grigie.

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