QUANDO…UN’AMICIZIA

  • “Ho la testa tra le nuvole quel tanto che basta per bucarle e vederci dietro un po’ di sole anche nelle giornate più grigie.”

Ogni tanto scrivo di persone, in realtà sempre scrivo di persone anche se mascherate da orchestra piuttosto che da concerto o da Scuola o da Cultura perché in fondo il mondo non è più un insieme di natura ed esseri viventi ma essendo tristemente attore il solo uomo ci si ritrova sempre a discutere in funzione di sé. Ogni tanto però spunta quella persona speciale che illumina la penombra e come un massaggio sulla pelle la risveglia creando l’effetto che io definisco da “acqua gassata in bocca”…ecco, lui è questo, una specie di folletto frizzante con gli occhi furbi e vivi e la battuta sagace, pronta, che ora ha addirittura imparato a controllare perché sia non solo ficcante ma precisa. Pieno di figli e di vita e di passione che a mio avviso non ha ancora focalizzato limitandosi perché uomo illimitato. Di lui ho sempre ammirato il fascino e la simpatia che gli deriva da una genialità innata per metà ed istruita per l’altra, unita ad una sana genuinità quasi contadina frutto di conosceza delle tradizioni e di fatti che ti portano dal non esserci più in un attimo e ritrovarti rinato inconsapevolmente, ricaricato, bionico a combattere contro tutto e tutti perché investito da un meteorite e miracolosamente salvo. Non c’è criptonite che tenga…anche questo sono gli Orkestrani, storie, nient’altro che storie pronte a vivere al ritmo magari di un 7/8 bulgaro o kletzmer ma questa è  diversa, storia di un libro che non voleva saperne di nascere e di una chitarra sinistra con la prima posizione consumata e le prime due corde fino all’ottava…poi le corde si girano in un attimo e lo strumento torna normale, il libro esce e l’amicizia…ma questa è un’altra storia. Non ho foto di questa persona perché non ne esistono più per sua volontà ed il senso non è determinante o almeno non quanto la libertà di disporre di se stessi liberamente, sacralmente. Vi stò raccontando di lui da una delle sue creature che ne evidenzia l’abilità e ricerca del comunicare fin quasi maniacale nel particolare, ricerca che è cresciuta vestita attorno agli Orkestrani cercando di non dimenticare mai l’obbiettivo: coglierne l’essenza. Ti ringrazio strana persona. Sei una rotta fra le tante che abbiamo incrociato ma fra tante una di quelle da seguire e non dimenticare. Già, oggi non vi parlo di successi, soddisfazioni, Musica, della nostra Associazione e non posterò foto; lascerò spazio alla lettura per presentare, a chi non conosce l’anima di questo strano melting-pot, uno ad uno i componenti…forse prima che io finisca qualcuno avrà cambiato rotta perché è giusto così e basta! Non sarà certamente mai indolore, questo ve lo garantisco perché noi non facciamo Musica, noi viviamo Musica e ci emozioniamo fin sulla soglia del dolore o dell’insopportazione istintiva. Ho presentato il mio punto di vista, non una persona, in realtà, e credo sia comprensibile che lo ammiro perché potrebbe essere la continuità dei giovani e dell’Associazione. Vorrei che altri scrivessero di altri, come Anna sua figlia scrisse di me proprio in questo blog da un po’ silente. In suo onore rivivrà questa creatura intanto per mano nostra fino al momento in cui, chissà, un giorno a piè di pagina apparirà nuovamente la sua firma:
Simone Basso

Con affetto
Andrea e gli Orkestrani

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